Canale di Leme
Canale di Leme è uno dei luoghi più belli dell’Istria, tutelato dalla legge come paesaggio significativo e riserva marina particolare. Trattasi di una dolina (canyon) carsica sommersa, dalle peculiari caratteristiche vegetali e marine. Creatosi nella roccia calcarea giurassica, ha una lunghezza di circa 10 chilometri, una larghezza media di 600 m e i versanti del canale raggiungono anche i 150 metri di altezza, ricoperti di una ricca vegetazione di elementi tipici della macchia: leccio (Quercus ilex L.), ilatro (Phillyrea latifolia L.), corbezzolo (Arbutus unedo L.), palla di neve (Viburnum tinus L.), edera spinosa (Smilax aspera L.), lentisco (Pistacia lentiscus L.) carpino bianco (Carpinus orientalis Mill.) e ornello (Fraxinus ornus L.). Le condizioni microclimatiche permettono la crescita di comunità submediterranee di roverella (Quercus pubescens Willd.) e cerro (Quercus cerris L.): è una biodiversità che su un territorio talmente stretto costituisce un’autentica rarità ecologica.
Specifiche sono pure le caratteristiche dell’acqua marina, ricchissima di fauna e di flora e di particolari comunità che abitano i fondali. Grazie alle numerosissime sorgenti sottomarine, l’acqua ha una salinità ridotta, che varia a seconda della stagione e della profondità. Le acque non sono così limpide come in mare aperto, per la ricca presenza di plancton. Sono nette anche le differenze di temperatura ed e molto alta la concentrazione di ossigeno. Tutte queste peculiarità rendono eccezionalmente ricche la fauna e la flora marine, con straordinarie comunità viventi sul fondale. L’area è ideale per la riproduzione naturale di alcune specie di pesce.
Il Canale è famoso per gli allevamenti di cozze e ostriche, che si possono assaporare nei ristoranti dell’area.
Canale di Leme come set cinematografico
Verso la metà del XX secolo il Canale di Leme venne trasformato in set di film sui Vichinghi. Nel 1958 qui fu girato il film „Vichinghi“ con Kirk Douglas e Tony Curtis nei ruoli principali: il Canale di Leme venne trasformato in un fiordo e da lì il nome usato tuttora, Fiordo del Leme. Per il film venne costruito un autentico piccolo villaggio vichingo, usato poi anche come scenario del lungometraggio „Le lunghe navi“ del 1968.